Escursione in moto a Berghe (Valle Roja)

06/10/2007

Avevamo già organizzato ed eravamo pronti per fare un trakking nella valle delle meraviglie a Casterino , ma purtroppo grazie alla complicità delle previsioni meteo che davano per quel we pioggia a catinelle al venerdi sera eravamo rimesti solo in due a voler tentare o comunque ad aspettare la mattina per vedere il tempo, tutti gli altri si erano defilati.

La mattina contrariamente a tutti le previsioni il cielo era limpidissimo e alle 8.00 c'era un bel sole che faceva capolino dal mare, ormai la gita non si poteva più fare, bisognava riorganizzare tutto da capo, ma con il mio amico abbiamo deciso andare lo stesso da quelle parti, ma invece che fare un escursione a piedi abbiamo usato le moto. Abbiamo studiato un percorso che si sviluppava nelle montagne che fanno da cornice alla Val Roja, sul confine tra italia e francia, eravamo già stati in qualcuno di quei luoghi dove saremmo passati, ma in linea di massima il percorso non lo conoscevamo.

Alle 9.30 si partiva per la Valle Roja (Francia), una volta raggiunta Ventimiglia abbiamo preso per il Col di Tenda e da li siamo entrati nella Valle che è stata formata dal fiume Roja. Abbiamo passato Breil sur la Roja e siamo arrivati al Paese di Fontan, e una volta superato il paese dopo poche centinaia si metri abbiamo preso una stradina sulla sinistra che porta a Berghe , un paesino molto carino e con una strada stupenda che consente di arrivarci. E una strada militare fatta al tempo di guerra che si arrampica sul fianco della montagna con un numero infinito di tornanti, a tratti si ha l'impressione di essere inghiottiti dai castagni tanto e fitta la vegetazione, mentre quando si esce da questa si può godere di una vista spettacolre sulla sottostante Valle. A metà si fincheggia la ferrovia, che poi sparisce in una galleria, all'interno c'e un bunker della 2^ guerra mondiale ma andare a visitarla e molto pericoloso. Dopo 7.2 km si arriva a Berghe Inferieur, da li si prende una strada a sinistra e dopo poche centinaia di metri la strada diventa sterrata, ma con un fondo molto bello che consente una guida agevole e con pochi rischi. Si segue la strada che ci consente di avere costantemente una stupenda vista di tutto l'arco alpino delle alpi marittime, fino ad arrivare a un bivio dove si prende per Fontan sulla sinistra. Il fondo stradale rimane sempre molto bello consentendoci di guardare i panorami stupendi che ci circondavano. L'autunno infatti ci offriva paesaggi stupendi con dei colori meravigliosi, contrasti che sembravano usciti dal pennelo di un pittore. Ci siamo fermati più volte ad ammirare questi favolosi quadretti che la natura ci offriva, facendo molte foto ma nessuna rende giustizia a ciò che avevamo davanti ai nostri occhi.

Continuando sullo stradone sterrato siamo arrivati ad un incrocio dove se si prende a sinistra si ritorna sulla statale del Colle di Tenda, mentre prendendo a destra si va verso l'Authion, un colle a 2000 metri che domina il nizzardo, e che è teatro di violenti scontri nel periodo della guerra, e dove tutt'oggi sono presenti innumerevoli fortificazioni. Noi abbiamo preso a destra, la strada per qualche km e asfaltata ma molto stretta, fino ad arrivare ad un bivio dove si prende per il colle dell'Authion sulla sinistra, la strada da li in poi diventa sterrata ma molto larga e con un manto molto bello. Di nuovo continuavamo a entrare e uscire dal bosco che ci continuava ad avvolgere e meravigliare con i suoi colori. Siamo salito per circa 8-10 km fino ad arrivare all'altezza di una cisterna per l'antincendio dove la strada principale per il colle fa una curva sulla sinistra e continua a salire, e da dove parte una strdina sulla destra più stretta ma sempre molto bella che porta sull'abitato di Brail. Però prima di imboccare questa strada abbiamo deciso di fare una sosta per mangiare e riposarci un pochino. Il posto era molto bello, si potevano ammirare chiaramente le alpi marittime nel versante italiano, e da qualto era limpida la giornata e il cielo si poteva ammirare agevolmete a occhio nudo la stele del Tanarello e la statua del redentore sul monte Saccarello. Il sole batteva forte e ci scaldava con i suoi raggi, si stava veramente bene, ma dopo una mezzoretta ci siamo convinti con non poco dispiacere a ripartire. La strada che avevamo preso era un pò più brutta il fondo stradale sterrato era più dissestato rispetto a quello che avevamo affrontato fino a quel punto, comunque nulla di troppo impegnativo.

Seguendo la strada di giunge nel canyon formato dal torrente Maglia , un torrente stupendo e attrezzato per praticare il canyoning, un torrente che ho già fatto (vedi il link sul sito) e che e veramente spettacolare. Da li la strada ritorna ad essere asfaltata e seguendo il tortuoso tracciato che costeggia il canyon si giunge sopra l'abitato di Brail, godendo di una vista spettacolare sulla profonda gola scavata dal torrente Maglia. Al termine della stradina si arriva sulla statale che scende dal Colle del Brouis, dove se si prende a sinistra si va all'abitato di Brail, mentre noi abbiamo preso a destra andando verso il colle. La strada e larghissima e consente di tenere il gas più aperto, ed è stata forse l'unica volta che abbiamo spinto le moto a velocità un pò più elevate, senza mai prenderci dei rischi naturalmente. In cima al colle abbiamo preso una strada sterrata che rimane dietro all'albergo che domina il passo, e da li seguendo per una decina di km una strda con fondo di terra battura un pò rovinato dalle varie pioggie siamo arrivati all'incrocio sulla strada asfaltatache porta a Piena Alta, una cittadina che si trovava in territorio italiano prima della fine della 2^ guerra mondiale, e poi passata ai francesi, era già tardi e abbiamo evitato con tristezza la visita a questo grazioso paese e ci siamo diretti a destra verso il colle del Vescavo, e da li prendendo a sinistra siamo scesi prima a Olivetta San Michele e poi nuovamente sulla statale del Tenda e da li siamo tornati verso Ventimiglia,stare immersi nel traffico mentre attraversavamo i vari centri abitati prima di giungere a Sanremo ci ha fatto venire voglia di girare le moto e di tornare di nuovo sulle strade che avevamo appena percorso dove regnava il silenzio e dove c'era solo la natura incontrastata a farla da padrona e a regalare panorami stupendi.